mercoledì 6 ottobre 2010

Il domani appartiene a noi...GIOVANI (di Claudio Forestiere)


Non dirò che la politica si è distaccata dalla gente comune: sarebbe troppo banale. Non dirò nemmeno che la politica siamo noi, rispolverando le nobili radici aristoteliche del termine (la pòlis intesa come “comunità di cittadini”): sarebbe troppo demagogico.

Oggi più che mai è davvero inutile tentare futili astrazioni ed estreme sintesi della realtà: i fatti parlano da sé, e raccontano più di ogni altra cosa. Dopo l’estate, in cui ognuno si dimentica le proprie sofferenze e quelle del portafogli sotto il sole cocente, a riscaldare un autunno uggioso ci pensano gli scontri a Napoli per il caos immondizia, i cortei di studenti e docenti contro la riforma Gelmini, le rivolte del precariato per il diritto al lavoro, la malasanità ci racconta che di setticemia si può ancora morire e i giornalisti camminano sotto scorta perché l’attentatore è dietro l’angolo, in Calabria giunge persino l’esercito a contrastare la ’ndrangheta.

La politica deve dare risposte, deve proporre delle soluzioni, deve tutelare i diritti e far rispettare i doveri: molte volte la politica lo fa, prova a risolvere i problemi, ma non basta tappare le buche di una strada quando sotto la crepa è molto profonda. Mi riferisco alla forte inerzia al cambiamento, alla rigida mentalità che tende alla ricerca del privilegio e preferisce lo scontro al confronto, l’inciucio alla trasparenza, la raccomandazione alla meritocrazia: è un istinto primordiale che alberga nella mente della moltitudine e fa marcire il sistema.

Bisogna scardinare le vecchie logiche con una rivoluzione, abbracciare una nuova mentalità con una forte innovazione: e chi può innovare meglio di chi è svincolato da ogni tipo di ricatto e preconcetto, come noi giovani? Se sapremo accettare la sfida (e non emigrare all’estero) il sistema Italia ha ancora un barlume di speranza, si può dare una forte scossa al cambiamento partendo dal basso, in un’ottica veramente futurista e non scimmiottante tale.

“Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”

2 commenti:

Faber ha detto...

Ragazzi ci siamo.
Claudio ancora una volta hai reso benissimo il concetto. =) Ma l'ultima frase di chi è citazione?
Calza a pennello..

p.s.: Mi disp. solo non comparire nella foto..

Claudio ha detto...

è tratta dal Manifesto dei VERI futuristi!