giovedì 24 novembre 2011

MERKEL E SARKOZY: IL TEMPO DELLE RISATINE STA PER FINIRE

Merkel e Sarkozy durante
 la celebre risatina
Negli ultimi mesi abbiamo dovuto imparare a convivere con il famigerato SPREAD: sconosciuto fino a pochi mesi fa al 90% della popolazione, oggi è sulla bocca di tutti ed è la causa di una sorta di psicosi collettiva che rasenta l'allarmismo sociale. Chi credeva che la causa dello SPREAD, come d'altronde di tutti gli altri mali che affliggono l'Italia, fosse Berlusconi, è stato prontamente smentito dai fatti: lo SPREAD è ancora lì e cresce sano e forte.
Dunque, perchè la differenza fra gli interessi corrisposti dai titoli di Stato tedeschi decennali (bund) presi a riferimento, con gli interessi offerti dai corrispondenti titoli di Stato italiani (BTP) non si riduce? La verità è una sola: da circa dieci anni, l’economia europea non cresce più a livelli tali da poter sostenere il debito aggregato accumulato in passato. Solo la Germania sembra in grado di reggere l’onda d’urto recessiva, ma non solo perché è il paese più ricco e industrializzato dell’eurozona, bensì perché ha fissato a proprio vantaggio il cambio con le valute nazionali al momento dell’introduzione della moneta unica, mettendo in difficoltà tutte le altre nazioni, chi più e chi meno.

Ampliamento dello spread negli ultimi 10 anni
Ma la Germania, nella persone del suo cancelliere Angela Merkel, non ride più come prima, quando si scherzava su Berlusconi e l'Italia: pare che i titoli tedeschi siano arrivati ad un punto di rottura, in cui il rendimento del decennale tedesco è negativo al netto del tasso d’inflazione previsto, cioè l'investimento a questo prezzo non conviene più perchè gli investitori ci rimetterebbero del denaro di tasca propria. Si spiegherebbe così il mezzo fallimento dell'asta dei titoli di stato tedeschi (http://www.investireoggi.it/obbligazioni/asta-titoli-di-stato-tedeschi-semideserta/).

Nemmeno la Francia di Sarkozy ride più: lo SPREAD rispetto ai Bund tedeschi ha toccato nei giorni scorsi un picco di 200 punti; inoltre, il bilancio pubblico francese al netto degli interessi segna un disavanzo del 2,4% rispetto al PIL (l'Italia invece è in positivo, con un avanzo del 2%).

La soluzione immediata a tutto questo? Concedere più poteri alla BCE (Banca Centrale Europea), dandole l'autonomia per acquistare direttamente i titoli di Stato e agendo così come prestatore di ultima istanza: l'aveva detto Berlusconi, lo ha capito da poco Sarkozy. Chi continua a osteggiare l'adozione di questa soluzione è la Merkel, perchè sa che l'immissione di denaro da parte della BCE causerebbe un aumento dell'inflazione, che penalizzerebbe ulteriormente i titoli di Stato tedeschi. E poi, perchè la Germania dovrebbe avere interesse a risolvere una situazione in cui la fa da padrona, imponendo i propri diktat ora alla Grecia, ora all'Italia, domani forse alla Francia???

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