venerdì 31 ottobre 2008

DAGLI SCONTRI DI PIAZZA NAVONA ALLA PRESUNTA "RIFORMA GELMINI".

Colgo l'occasione di un confronto a mezzo social network con un caro amico per proporvi alcuni spunti di riflessione, o provocazioni intellettuali, fate voi, sui temi caldi della settimana.

Ho assistito agli attacchi mediatici talvolta ipocriti talvolta pregiudiziali nei confronti dei ragazzi del Blocco Studentesco romano, accusati più o meno direttamente di aver premeditato lo scontro fisico nella vicenda di piazza Navona. Non credo che abbiano bisogno di un avvocato in questa sede, semmai in sedi più austere nei prossimi giorni, ma il video pubblicato su YouTube palesa una verità incontrovertibile: alcune centinaia di "rossi" armati di caschi e bottiglie hanno tentato di cacciare dalla piazza (atteggiamento consueto per i centri sociali) una trentina di scomodi studenti "liberi" che prima hanno gridato i propri slogan di dissenso dalla legge 133 e che poi hanno difeso la propria posizione ideologica e soprattutto fisica con spranghe e sedie. Non so se avrei avuto le palle per rimanere lì in mezzo a loro a fronteggiare la minaccia di centinaia di caschi, cedendo solo dinanzi alla cariche di altri caschi, quelli azzurri della polizia. Ma so bene che dopo le sconcertanti dichiarazioni dell'On. Gianfranco Fini, oggi PER LA DESTRA NON CONFORME, in contesti caldi come Roma o Milano, il rischio di vedere negato con la violenza ogni diritto di manifestazione del proprio pensiero in nome dell'antifascismo invocato anche da parti apparentemente insospettabili si è ulteriormente aggravato. E un giovane di Destra sociale non può che solidarizzare con chi, come i ragazzi del Blocco, si è eretto in mezzo alle rovine morali e valoriali di questi tempi oscuri.
Per quanto concerne la legge 133, mi parrebbe scontato affermare che non si può parlare di riforma, neanche di riformina, ma semplicemente di un tentativo di mascherare da riforma tutta una serie di tagli imposti da un Ministro autoritario e autorevole ad una collega meno autoritaria e probabilmente meno autorevole. Parlare di maestri unici o di grembiuli è poca cosa dinanzi alla scelta politica di non puntare e anzi di fare passi indietro su istruzione e ricerca in un contesto di crisi economica globale (in controtendenza con la lungimirante politica economica di Nicolas Sarkozy). Se la scuola primaria è l'unica eccellenza del sistema educativo italiano e la piaga di scuole superiori e università è costituita da docenti sessantottini e cattedratici baroni, che senso avrebbe introdurre novità nella sola scuola primaria e preventivare tagli indiscriminati e soprattutto potenziali privatizzazioni per gli atenei?!

Pietro Forestiere

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da questo video emerge chiaramente la responsabilità degli antifascisti!

Ad ogni modo, ritengo che gli imbecilli si trovino sia a destra sia a sinistra, senza differenza.
www.loracolodidelfi.blogspot.com

Anonimo ha detto...

grande pietro, stavo per metterlo io il video...pensa che l'ho fatto vedere a un mio amico di sinistra ed è stato capace di negare l'evidenza...

di Fabrizio Vaccaro ha detto...

anke di pietro e veltroni sono stati capaci di negare l'evidenza