lunedì 2 maggio 2011

OBAMA, OSAMA E IL TEATRINO DEL CONSENSO. di CLAUDIO FORESTIERE


Si festeggia negli Stati Uniti: è stato ucciso Osama Bin Laden, il capo dell'organizzazione terroristica Al Qaeda, il mandante dell' "11 settembre", la moderna incarnazione del Male assoluto. Il suo corpo giace in fondo al mare in ossequio  alle tradizioni religiose (o almeno così racconta la favoletta propinataci dai media), quasi si voglia esorcizzare la paura che lo sceicco possa ritornare in vita.
Il popolo americano inneggia al suo Presidente, Barack Obama: il primo inquilino afro-americano nella storia della Casa Bianca, la speranza dei ceti poveri statunitensi, il premio Nobel per la pace, l'uomo del  cambiamento e del "YES WE CAN".
 Peccato che tutte le belle premesse nel tempo si siano tramutate in illusioni: infatti le guerre in Iraq e Afghanistan continuano, addirittura ad esse vanno ad aggiungersene altre (vedi Libia), nonostante Barack avesse fatto ben altri proclami; il contestato patriot act di Bush continua a sussistere, mentre si fanno sempre più insistenti le voci di una sua sudditanza nei confronti delle multinazionali del petrolio, anche in seguito al disastro causato della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che Obama non seppe ben gestire. Il presidente americano è riuscito perfino ad attirarsi le ire della Santa Sede,a causa della scomoda decisione di finanziarie le ONG a favore dell'aborto.
Insomma, il cambiamento tanto sperato con l'avvento di Obama tarda ad arrivare: ciò che invece si è materializzato rapidamente è il calo dei consensi, insieme con  un odore pungente di elezioni in arrivo e il nome di Donald Trump accostato ad una probabile candidatura alla poltrona più importante degli States.
Di fronte a questo incubo, Barack Obama di certo non avrà tardato a consultare i suoi esperti di immagine, ed è facilmente ipotizzabile che gli abbiano suggerito di tirar fuori un coniglio dal cilindro magico, per riguadagnare credibilità agli occhi della sua gente.
Magari un coniglio con la barba e il copricapo da sceicco.

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