venerdì 2 settembre 2011

LA MANOVRA E LO STATO DELL'ECONOMIA ITALIANA di Ottavio Pugliares

Avete presente il timoniere del Titanic, che cercava una manovra impossibile per evitare l’iceberg? Ecco Tremonti sta provando la stessa cosa. Facendo la somma tra la manovra di Luglio e la manovra di Ferragosto, otteniamo l’incredibile cifra di 125 miliardi di euro da spalmare nel triennio 2012-2014 e nei pochi mesi rimasti nel 2011. Come Quintino Sella nel 1876, anche l’Italia di oggi, sommersa dal debito pubblico, cerca disperatamente il pareggio di bilancio.
Il problema del debito pubblico è legato soprattutto agli interessi che dobbiamo pagare ogni anno( circa 70 miliardi di euro) e alla credibilità dei titoli di Stato( i famosi Btp decennali), che servono alle casse del Tesoro per avere liquidità. Un manovrone del genere non può che intaccare dei servizi o proporre nuove tasse, ma il problema è che siamo arrivati al limite da entrambe le parti. Le proposte contro l’evasione fiscale sembrano essere scritte da un comunista piuttosto che da un liberale ed è il segno più evidente di come si sia arrivato al limite. Il problema è legato all’assoluta incertezza dei saldi che derivino dalla lotta all’evasione, perché si può solo ipotizzare e non sono affatto certi, mentre i mercati, che si basano più sulla tranquillità psicologica che sull’effettivo stato dell’economia, continuano a navigare con la paura del famoso iceberg del rapporto debito/PIL al 119 %. Non dimentichiamoci che è vero che questo dato migliora se si riduce il debito, ma anche se si aumenta il PIL. Con una crescita del  1 % annuo in media( dopo il – 5 del 2009) di certo non si va da nessuna parte.
L’economia italiana ristagna ormai da molti anni e non è colpa della crisi del 2008, ma di decenni  di problemi nell’approvvigionamento energetico, di infrastrutture, di formazione dei nuovi lavoratori, di politiche troppo impegnate a risolvere i problemi nell’immediato in modo provvisorio piuttosto che definitivo e soprattutto di politiche più attente a guadagnare voti piuttosto che agire per il bene del  Paese, perché troppo impopolari. E, soprattutto, perché nel mondo occidentale arriviamo sempre ultimi quando ci sono innovazioni e raramente siamo i primi in qualcosa.

1 commento:

Circolo Ezra Pound, dal 1998 l'unica vera destra giovanile augustana ha detto...

Ricomincia la stagione politica del Circolo "Ezra Pound" e contestualmente ricomincia l'attività di questo blog, con il presente articolo sulla questione economica scritto da Ottavio, che da quest'anno comincia la sua attività di corrispondente economico dalla Bocconi di Milano. E voi che ne pensate? Italia come il Titanic?