domenica 21 settembre 2014

LA STORIA DEL DECRETO ANTI-PUZZA BOICOTTATO DALLE INDUSTRIE CON L'AVALLO DEL GOVERNO CROCETTA

Grazie all'impegno dell'arciprete di Augusta, si sono accesi nuovamente i riflettori sulla questione dell'inquinamento ambientale e nello specifico sulle emissioni in atmosfera provenienti dal polo petrolchimico.

Sono tanti i cittadini augustani che in questi giorni stanno segnalando le puzze e i miasmi provenienti dalla zona industriale, fenomeni che in questi giorni di caldo umido si percepiscono maggiormente.

A proposito di fetori insopportabili che ammorbano l'aria che respiriamo, oggi vogliamo raccontarvi una storia: 


LA STORIA DEL DECRETO ANTI-PUZZA BOICOTTATO DALLE INDUSTRIE CON L'AVALLO DEL GOVERNO CROCETTA.

Il 16 maggio 2012, l'Ufficio Speciale per il risanamento delle aree a elevato rischio di crisi ambientale della Regione Siciliana, diretto da Antonio Cuspilici, produsse un provvedimento di contrasto alle emissioni odorigene prodotte dagli impianti inquinanti a ridosso dei centri abitati. Il provvedimento si tramutò in un decreto contenente le Linee guida per il contrasto delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno nell’ambito della lotta all’inquinamento atmosferico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 13 luglio 2012.
Il decreto venne immediatamente impugnato dalle industrie del petrolchimico.
Il Governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, insieme al Presidente Lukoil, Vagit Alekperov
Poco tempo dopo, si insediò il Governo Crocetta (sì, proprio quello della Rivoluzione con la "R" maiuscola), il quale immediatamente ritirò il decreto e chiuse l'Ufficio Speciale per il risanamento delle aree a elevato rischio di crisi ambientale.
Adesso, è giunto il tempo di mandare a casa Crocetta e riaprire i cassetti in cui è stato relegato il decreto: una battaglia di civiltà per la salvaguardia della salute del popolo siciliano.



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