sabato 25 settembre 2010

FINI, EROE DEI DUE MONTI (MONTECARLO E MONTECITORIO) di Walter Bressi

È innegabile. Per tutta l’estate abbiamo assistito a una telenovela di immani proporzioni mediatiche come sicuramente non accadeva da anni. Eppure, delle reali intenzioni dei protagonisti, nella fattispecie il Presidente del Consiglio Berlusconi e il Presidente della Camera Fini, si sa poco o nulla. Eppure sappiamo delle proprietà di Tulliani (cognato di Fini) a Montecarlo, sappiamo delle nudità di Fini nel giardino di casa propria, sappiamo di una cucina Scavolini comprata da Fini e compagna destinata (pare) alla stessa residenza del Tulliani. Ma la campagna denigratoria promossa dai giornali berlusconiani non è il vero problema. Il problema è la deriva antidemocratica cui è giunto questo Paese, ormai irreversibile e incontrollabile. Tutto avviene nelle stanze segrete del potere, al di fuori della portata dei cittadini, mentre davanti alle telecamere viene pronunciata una verità “di comodo”, la più comprensibile, la meno biasimabile. Ciò che sappiamo è che Fini è stato espulso dal partito da lui stesso fondato per fondare un movimento proprio, autonomo ma allo stesso tempo legato alla maggioranza, di destra eppure di centro, riformista eppure moderatore. Un movimento indecifrabile. Ma la domanda che possiamo porci sul serio è la seguente : perché un Fini che ha davvero rotto i rapporti personali, oltreché politici, con il Cavaliere, continua a sostenere (ma anche a non sostenere) una maggioranza che sarebbe comunque solida, anche senza ai finiani? Cioè, perché non si accerta la morte cerebrale di questa maggioranza e si provvede a crearne una nuova?

Analizzando le posizioni al riguardo, osserviamo come tra i favorevoli non potremmo non trovare il rivoluzionario Di Pietro, da tempo impegnato a raccogliere il voto dissidente e dissenziente di questo Paese, che quindi non teme un ritorno alle urne, conscio di una forza elettorale che deriva dal profondo malcontento del popolo per una classe politica che si occupa delle querelles dei propri leader, piuttosto che dei lavoratori di Termini Imerese che quasi con cadenza settimanale si presentano dinanzi a Montecitorio per la manifestazione d’ordinanza. Favorevole è anche la Lega di Bossi, un altro partito “di rottura”, che ormai raccoglie trasversalmente i voti di operai, classe media e Confindustria. Tra i contrari c’è il PD, ovvero sia un partito privo di guida, privo di identità politica e programmatica, privo di prospettive e di strategia politica. Quella che dovrebbe essere la colonna portante del centrosinistra è ai minimi storici in termini di preferenze e punterebbe piuttosto ad un governo “tecnico”, “di responsabilità nazionale”, per evitare di presentarsi alle urne senza avere bene in mente quantomeno il nome del candidato premier. E i finiani? Il loro appoggio alla maggioranza sarà sicuramente escluso per l’adozione di tutti quei provvedimenti personalistici che costituiscono il fiore all’occhiello del programma di questo governo.
In mezzo, c’è l’indecisione di Berlusconi, tra l’ascoltare la Lega e il ricomporre la maggioranza cercando di accattivarsi le simpatie di esponenti di altri gruppi parlamentari.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, con il massimo rispetto per voi non posso restare un attimo "indignato" nel vedere le iniziali E.P. a forma di croce celtica.
Ragazzi, siamo nel 2010, su dai...

Anonimo ha detto...

Un piccolo, comodo e pratico articoletto adatto a ricominciare ed a farci sentire dopo un periodo di totale assenza dalla rete.
Bravo Walter, un buon articolo per iniziare a scrivere nuovamente nel blog.
LIBORIO

Faber ha detto...

Walter la tua analisi mi trova pienamente d'accordo. Una politica da salotto che non si cura dei problemi della gente, ma dei problemi dei singoli politici, è una politica degenerata. Una politica che ha trasformato una "democrazia" in qualcosa che si avvicina più ad un'oligarchia. E nemmeno un'oligarchia di nobili, ma di mediocri arrampicatori sociali, che però sfruttano le loro doti ( sì politiche ) per accattivarsi le masse.

Anonimo ha detto...

La politica di oggi sembra essere diventata una sorta di "sofismo mediatico", a volte si va anche oltre, riuscendo a scadere anche in squallidi alterchi come quest'ultimo sul dossieraggio ad oggetto fini

Claudio ha detto...

Vi è piaciuta l'immagine di Finavil, la colla che ti attacca alla poltrona?? ahahah

faber ha detto...

aahah significativa, ma mi sa ke più ke gianfranco l'abbiano usata ignazio e co..

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente il suo punto di vista. In questo nulla in vi e credo che questa sia un'ottima idea.
Condivido pienamente il suo punto di vista. Ritengo che questa sia un'ottima idea.

Dario Saraceno ha detto...

Da quelche mese vi leggo con interesse ma adesso ritengo costruttivo un mio intervento.
Mi trovo perfettamente con la frase in grassetto "Il problema è la deriva antidemocratica cui è giunto questo paese" ma ho l'impressione che l'origine di ciò stia proprio nella sproporzionata quantità di mezzi di informazione nelle mani di Berlusconi.
La campagna di falsità e denigrazione messa in atto dal nostro Presidente è a dir poco VERGOGNOSA e non è degna di un paese civile.
Ritengo inoltre incredibile che noi giovani di destra dopo aver per anni denunciato duramente gli antidemocratici trasformismi commessi durante il D'Alema II ci troviamo non solo ad accettarli ma persino ad auspicarli!!!
E no, così non si va lontano.

Dario Saraceno ha detto...

Da quelche mese vi leggo con interesse ma adesso ritengo costruttivo un mio intervento.
Mi trovo perfettamente con la frase in grassetto "Il problema è la deriva antidemocratica cui è giunto questo paese" ma ho l'impressione che l'origine di ciò stia proprio nella sproporzionata quantità di mezzi di informazione nelle mani di Berlusconi.
La campagna di falsità e denigrazione messa in atto dal nostro Presidente è a dir poco VERGOGNOSA e non è degna di un paese civile.
Ritengo inoltre incredibile che noi giovani di destra dopo aver per anni denunciato duramente gli antidemocratici trasformismi commessi durante il D'Alema II ci troviamo non solo ad accettarli ma persino ad auspicarli!!!
E no, così non si va lontano.