mercoledì 15 dicembre 2010

FIDUCIA A BERLUSCONI: RIASSUNTO DI CHI HA VOTATO Sì E CHI NO di Liborio Di Franco

Il senatore Pasquale Viespoli (FLI): «Se lei va alla Camera e va alla conta, segna tre sconfitte» «La prima è la sconfitta della leadership che deve saper costruire una sintesi e un compromesso alto. La seconda è che rischia di fatto il ribaltone. La terza è che lei rischia di determinare l'instabilità del Governo» ha dichiarato il senatore, invitando il premier a recarsi al Quirinale: era appena stata respinta la sfiducia al Senato, con l'astensione del FLI comunque non determinante.

I finiani, con Bocchino, hanno rispedito al mittente le accuse di tradimento. «Lei, presidente - ha detto il capogruppo -, ci ha accusato più volte di essere dei traditori, ma noi respingiamo l'accusa al mittente. Il mio leader è sempre stato ed è oggi, da quando sono entrato in politica, Gianfranco Fini».
Il voto della Polidori (ex Fli ) è giunto inatteso.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «evidentemente la notte ha portato consiglio»,
Luca Barbareschi, uno dei fedelissimi di Fini, dà una sua interpretazione dell'accaduto: «Persone come la Polidori è meglio perderle per strada. Ieri aveva confermato il no alla fiducia e poi stamattina ha detto che aveva problemi con il Cepu. Ma vi rendete conto che cosa sta succedendo? Siamo alla corruzione di Pubblico Ufficiale».
Fabrizio Cicchitto: «Invito gli esponenti di Futuro e Libertà - ha detto il capogruppo del Pdl - a non votare la sfiducia a questo governo che è disposto ad accogliere alcune proposte su temi economici così come tornato è disposto a discutere di riforme a partire dalla legge elettorale».
Umberto Bossi: «L’unica igiene è il voto» ha detto il Senatùr in Transatlantico
Pier Luigi Bersani. «Allora, sbaracchiamo...» ha detto il segretario dei democratici. E Bossi:
«Ma no, resteremo in piedi per un solo voto...».
A Montecitorio hanno votato anche le tre deputate in dolce attesa Federica Mogherini (Pd), Giulia Bongiorno (Fli) e Giulia Cosenza (Fli): il loro voto è considerato determinante per la sfiducia.
Silvio Berlusconi incassa la fiducia.
Il Senato, dove l'esito del voto era ampiamente previsto,
La Camera, dove la mozione si sfiducia è stata bocciata solo per tre voti, confermano il loro sì al governo.
I sì sono stati 162, i voti contrari 135. 11 gli astenuti, i dieci finiani (che hanno votato compatti) più Enrico Musso, ex Pdl oggi nel gruppo misto. Pdl e Lega hanno al Senato complessivamente 160 senatori.
La maggioranza di governo si è imposta alla Camera con 314 voti contro 311,
2 gli astenuti sono Silvano Moffa, in rotta con Fli, e Antonio Gaglione, l'ex Pd passato nel misto con Noi Sud-Pid 'recordman' delle assenze in aula.
Hanno votato contro la sfiducia Pdl, Lega, Noi Sud-Pid, i tre di «Movimento di responsabilità nazionale» Calearo, Cesario e Scilipoti, il Lib-dem Grassano.
Hanno votato a favore Pd, Idv, Fli (tranne Polidori, Catone, Siliquini), l'Udc, l'Mpa, l'Api, i due Lid-dem Melchiorre e Tanoni, Nicco (Autonomie della Valle d'aosta). Si sono astenuti i due Autonomie-Svp Brugger e Zeller.
Chi ha vinto, chi ha perso, chi sembra aver vinto e chi sembra aver perso. Tutto sul “Berlusconi day”, il giorno del giudizio è finito.

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