giovedì 21 aprile 2011

COMPLETAMENTO DELLA SCUOLA "COSTA1": I FONDI ARRIVERANNO COME CONTROPARTITA DEL RIGASSIFICATORE

Non vorremmo pronunciarci in falsi proclami di vittoria prima che si verifichino i fatti, ma i fondi mancanti per la ristrutturazione della scuola "Costa1", opera incompleta sita alle spalle dell'Industriale, potrebbero divenire presto una realtà concreta. Martedì pomeriggio si è discusso delle misure compensative alla costruzione del rigassificatore nella nostra zona industriale: pochi giorni prima, l'idea di cogliere al volo l'occasione e presentare il progetto di ristrutturazione della scuola pronto ad essere finanziato. Questo si era ipotizzato nel "dietro le quinte" dell'incontro promosso dal circolo "Ezra Pound" tra Provincia e Comune di Augusta: adesso la disponibilità e la volontà di entrambi potrebbe dare la spinta finale e raggiungere la quadratura del cerchio per l'edilizia scolastica augustana.
Ecco l'articolo che conferma quanto detto:

3 commenti:

Gianmarco Catalano ha detto...

La sicurezza e la serenità di un popolo non si possono compensare, nè tanto meno barattare. Chi ha letto la relazione 'Interlandi - Cuspilici' dell'assessorato Territorio e Ambiente sa benissimo quali fattori di rischio "d'incidente catastrofico" insistono nell'area prescelta dalla Ionio Gas per l'insediamento dell'impianto.
La popolazione di Augusta è stata l'unica, del triangolo industriale, a non essere stata chiamata ad esprimersi tramite referendum. Ha deciso, in occasione della Conferenza dei servizi di Palermo, il nostro Sindaco per tutti. Ma, in democrazia, non funziona così. Se la sovranità appartiene ancora al popolo dobbiamo dimostrarlo svegliandoci. Il ricatto occupazionale deve finire.
NO AL RIGASSIFICATORE, SI' ALLE BONIFICHE E AD UNO SVILUPPO PONDERATO, CONDIVISO ED ECOSOSTENIBILE.

Buone festività pasquali a tutti voi.

Claudio Forestiere ha detto...

Ciao Gianmarco,
non si può che condividere il tuo pensiero a tutela e salvaguardia della sicurezza e dell'ambiente. Ereditiamo però una scelta fatta 50 anni or sono, per la quale (volenti o nolenti)oggi dobbiamo convivere con le industrie, vuoi per il ricatto occupazionale, vuoi per la mancanza di imprenditorialità locale alternativa (vessata dalle richieste di pizzo,ove non bastassero le tassazioni statali). Bisogna quindi creare le premesse affinchè la popolazione possa emanciparsi nel tempo da questo "stato di necessità" industriale, altrimenti è inutile qualsiasi referendum perchè uno,cento, mille disoccupati,dopo aver votato no al rigassificatore, torneranno in ginocchio a bussare alle porte delle industrie per poter sfamare la propria famiglia.
Ecco perchè oggi ad Augusta, nonostante la contrarietà agli insediamenti industriali sia largamente condivisa, non ci sarà mai una rivoluzione contro il rigassificatore: ruotiamo attorno alle industrie come fa uno sciame d'api con l'alveare.
Le idee non si trasformano in azioni in questo caso perchè non c'è una VERA libertà di scelta: sono sicuro che se ci andassimo a incatenare davanti al rigassificatore ci tirerebbero le pietre i nostri stessi concittadini...e come dar loro torto!!!
Concretamente, invece, possiamo e dobbiamo PRETENDERE che i gruppi industriali paghino in misura uguale al danno arrecato anche ad Augusta, e non solo a Priolo o Melilli: non tutti sanno infatti che, a parte Sasol e una porzione di Esso, tutta la zona industriale si trova in territorio priolese-melillese, ed è a quei Comuni che versa i tributi.
Ricambio gli auguri per una Santa e serena Pasqua.

Gianmarco Catalano ha detto...

Mi sorprende la tua rassegnazione. Anche se tu mi dirai che si tratta di puro "realismo".
Un scelta sciagurata fatta 50 anni fa dai nostri nonni non è irreversibile. Lo "stato di necessità" cui fai riferimento non verrà certamente colmato con la realizzazione del rigassificatore Ionio Gas. 50-60 posti di lavoro non generano alcun "circolo virtuoso" come invece sbandierato dai tanti prezzolati di turno. Basta andare a leggersi a fondo tutte le carte. Piuttosto avremo a pochi passi un impianto dal potenziale distruttivo di ben 55 bombe di Hiroshima (secondo uno studio commissionato dal Pentagono)in un territorio sismico di primo grado e all'interno di una zona industriale vetusta. E per di più avremo una paralisi dell'attività portuale cagionata dal transito continuo di metaniere... e potrei continuare...
NO DICO... MA CI RENDIAMO CONTO?Occorrono progetti a lungo termine che tronchino finalmente lo "schiavismo" industriale che soffoca da decenni le potenzialità di sviluppo di questo territorio.
La sola bonifica dell'intera zona industriale darebbe lavoro per i prossimi 50 anni. A ciò seguirebbero progetti di dismissione e conversione di numerosi impianti obsoleti ed estremamente inquinanti. Ridare, ancora, lustro al nostro patrimonio culturale di cui ancora non comprendiamo l'immane potenziale. Questo significa, oggi, PROGRESSO.
La vera svolta ci sarà quando diremo basta a certi "signorotti" della politica tutta nostrana. Quando si comprenderà il valore e l'importanza, per ogni cittadino, della partecipazione alla vita pubblica. Quando la politica, in tal modo, tornerà ad essere "un servizio onorevole" non un mestiere per pochi. Quando le forze sane di questa città scopriranno la forze della COESIONE per una CAUSA COMUNE.
Le compensazioni attuate sino ad oggi sono ridicole. Giostrine e alberelli non possono restituire il prezzo di tumori e malformazioni neonatali.
Se crediamo profondamente in una diversa idea di SVILUPPO non possiamo continuare a subire di continuo nella speranza REMOTA di un forfettario indennizzo... IL FUTURO SI COSTRUISCE NON SI COMPENSA!
Scusate se mi sono dilungato. Ma quando si accende il "pathos" è così!
Saluti