mercoledì 30 novembre 2011

COSA SUCCEDE SE NON PUOI PAGARE IN CONTANTI OLTRE I 300 EURO

Uno dei provvedimenti più discussi al vaglio del nuovo Governo Monti fa riferimento alla tracciabilità dei pagamenti: mai più pagamenti "cash" oltre i 300 euro, solo carte di credito e assegni, a meno che non vogliate avvalervi del più antico baratto.
La premiata ditta tecnica Monti&Co., promotrice della presente proposta, evidenzia come questo provvedimento possa contribuire alla lotta contro l'evasione fiscale; si tratterebbe, d'altronde, di un adeguamento del tetto massimo di spesa in contanti rispetto a Paesi blasonati come Stati Uniti e Inghilterra.
Anche l'Abi (Associazione Banche Italiane) spezza una lancia in favore del "Grande Fratello fiscale" del Governo Monti (e tra poco capirete il perchè...): con una stretta sull'uso del contante si potrebbero far emergere dal "nero" fino a 40 miliardi di euro.
Quindi passeremmo dal precedente tetto di spesa in denaro contante di 2500 € ai "monteschi" 300 €.
Provate a indovinare chi ci guadagnerà in tutto questo???
Ovviamente le banche e gli istituti di credito. Se è vero che la gestione del denaro (stampa, trasporto, distruzione) ha un costo di circa 10 miliardi di euro per l'Italia e che questi potrebbero essere risparmiati ricorrendo alle transazioni elettroniche, attualmente il sistema di pagamento non contante prevede in Italia costi di commissione tra i più alti nel mondo. Per capirci, quando per pagare al negozio si "passa" una carta di credito o prepagata o Bancomat, il costo dell'operazione è mediamente lo 0,9% del prezzo del bene o servizio acquistato (per esempio vedi http://www.mastercard.com/us/wce/PDF/Italy.pdf), con punte del 2-3% per i pagamenti con carta di credito, percentuale che la Banca sottrarrà nell'erogazione al negoziante, che a sua volta si difenderà aumentando il prezzo al consumatore del 2% circa.
Quindi chi paga il costo del commercio elettronico siamo sempre noi consumatori, mentre le Banche ingrassano quando preleviamo contanti o ricarichiamo, apriamo e manteniamo conti correnti, stacchiamo assegni o paghiamo con carta.
La soluzione c'è: chiediamo al Governo Monti di adeguarci al resto del mondo non solo quando si tratta di abbassare il tetto massimo di spesa contante, ma anche per adeguare (o meglio AZZERARE) i costi di commissione per i pagamenti con carta.

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