sabato 26 novembre 2011

QUANTO CONVIENE ALLA GERMANIA UN'EUROPA IN CRISI? di Ottavio Pugliares

Angela Merkel, Cancelliere tedesco, ha deciso che è meglio navigare in prima classe in una nave che affonda piuttosto che in seconda in una nave più sicura. Una politica a doppia velocità sull'Euro, da parte della Germania, non fa altro che accelerare il momento dell'impatto e del conseguente affondamento. Con una Francia sempre più debole, con un alto debito privato e con un costante peggioramento dei conti pubblici, Sarkozy è davvero in oceano di guai e potrebbe essere sua la prossima testa chiesta dagli speculatori, dopo Papandreou, Zapatero e Berlusconi. Capisco l'orgoglio nazionale e personale, ma in questo momento non so fino a quale punto convenga alla Germania di essere la leader in un'Europa sempre più debole, in cui gli Stati sono singolarmente incapaci di reggere il passo all'avanzata di Cina, India, Brasile e tutti gli altri.
"Bruciare" l' Euro per tornare alla Lira
è pura follia
Maastricht andava bene per il mondo del 1992 e l'Euro è una moneta che funziona se l'economia è in crescita, ma, se quest'ultima è in difficoltà, allora non fa altro che peggiorare ulteriormente la situazione. Tornare alla Lira, al Franco, alla Dracma è follia purissima, perché in questo caso il default sarebbe automatico e ci troveremmo a vivere in paesi da Terzo Mondo, ma l'Euro si può ancora salvare. La ricetta è semplice: Governo Europeo, Banca Centrale Europea sul modello di Federal Reserve e vere banche nazionali, in grado di poter emettere moneta quando serve, Titoli di Stato Europei, fiscalità europea unica. E' difficile immaginare ancora oggi gli stati europei come una federazione, magari simile agli Stati Uniti d'America. Ma una cosa è certa: di questo passo l'Occidente non si salverà. E nemmeno la Merkel.

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