venerdì 13 aprile 2012

TASSE TASSE TASSE: è LA VOLTA DI DOTTORANDI E SPECIALIZZANDI? di Claudio Forestiere

La manovra correttiva che sta compiendo il Governo Monti assume sempre più le fattezze di una terapia che, invece di curare il malato, ne decreta l'inesorabile sprofondamento nel baratro della morte. E c'è poco da scherzare, alla luce dei suicidi che si susseguono in tutta Italia: stavolta non c'è differenza di ceto sociale, la crisi colpisce sia gli operai che gli imprenditori, per una volta accomunati nel triste epilogo a cui conduce la stessa spirale di ansie, angosce e depressioni.

E dopo aver assistito alla paventata bizzarrìa della tassazione di 2 centesimi sugli sms, mentre nessun esponente politico di maggioranza accenna a mollare la presa sull'opinabile finanziamento pubblico ai partiti, celato sotto le mentite spoglie di un "rimborso spese", la scure adesso potrebbe abbattersi sui dottorandi, specializzandi e ricercatori universitari.

Infatti, uno degli emendamenti al testo della legge di conversione del cosiddetto “decreto fiscale” n.16 del 2 marzo 2012, approvato dal Senato e pertanto incluso nel testo ora passato alla Camera per l'approvazione definitiva, prevede, a fronte di una positiva franchigia per le borse di studio (erogate da soggetti diversi dalle università e dalle regioni) inferiori a un importo lordo annuale complessivo di 11.500 euro, l'introduzione del prelievo fiscale sulle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle università, nonché gli assegni di studio erogati dalle regioni, tutti importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 13 agosto 1984.

Ai dottorandi, specializzandi e ricercatori universitari non resta che affidarsi alla clemenza della Camera dei Deputati, nella speranza che l'emendamento possa essere rivisto.

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