mercoledì 22 maggio 2013

GIANFRANCO, CHE FINI HAI FATTO?

articolo di Liborio Di Franco
Per Fini questo giorno è arrivato. Il tornado delle elezioni 2013 ha coinvolto anche lui e il suo Fli diventato piccolo, sempre più piccolo fino a sparire. L'alleanza con Monti si è trasformata in una condanna a morte. Ma forse la sua fine politica era già arrivata prima, quando è scoppiato lo scandalo della casa di Montecarlo o, prima ancora, quando ha deciso di togliere il sostegno al governo Berlusconi.
Sicuramente non dev'essere stato facile dopo trent'anni traslocare, lasciare l'intero fantastico mondo del Parlamento con tutti i benefici connessi.
Ad ogni modo,i numeri sono numeri e non si possono contestare. Nella loro aridità racchiudono una fine, mettono una croce su trent'anni di attività politica. Gianfranco Fini è stato bocciato dagli elettori.
"Se amare l’Italia ha un costo ma ne vale comunque la pena, non rientrare in Parlamento non è certo un motivo sufficiente per desistere dal tentativo di rappresentare da destra un’Italia mille miglia lontana dal berlusconismo e dal grillismo. Queste le sue parole all'indomani della sconfitta elettorale che lo condanna a stare lontano dalle scene politiche.

L'8 maggio 2013 l'Assemblea nazionale del partito Futuro e Liberta",accetta le dimissioni di Gianfranco Fini "presentate all'indomani dell'insuccesso elettorale, ringraziandolo per l'impegno profuso". Con le dimissioni di Fini decade automaticamente il vicepresidente nominato, Italo Bocchino. Il coordinatore Roberto Menia ha avuto il mandato di assumere le iniziative politico-organizzative per una fase costituente di tutta la destra italiana

Fra le ragioni di questa fine, anche la possibilità di facilitare una soluzione positiva della querelle legale sorta attorno alla Fondazione Alleanza Nazionale, magari nella speranza di utilizzarne il «tesoro» per una vera e propria «accademia di buona politica e cultura», senza nostalgie passate.

Ad ogni modo le prime mosse di Fli si baseranno sull’apertura di “una fase Costituente per tutta la Destra italiana“. Obiettivo: una riorganizzazione in vista delle prossime elezioni europee del 2014.

Pare che nei giorni scorsi a Enrico Nan, parlamentare di due legislature fa e avvocato ligure, abbia detto: "Cerchiamo di trovare una stanza gratis dove ci mettiamo un computer per far qualcosa". L'ex presidente della Camera è, finalmente, in pensione affondando abbastanza partiti e voltando le spalle a troppi elettori. Incassato lo 0,46% dei voti alla Camera,potrà dedicarsi ai suoi hobby senza la minima preoccupazione di dover sbarcare il lunario. Potrà farlo anche grazie alla "marea" di soldi che gli sono stati versati dallo Stato finite le elezioni.

"Dopo soli trent'anni Fini lascia il Parlamento e quindi mandiamo un saluto a lui e a tutto il suo club di gentiluomini - lo aveva salutato nei giorni scorsi Silvio Berlusconi dal palco di piazza del Popolo - non credo che a Montecarlo se la passi così male".

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