domenica 14 luglio 2013

IL GATTOPARDO CORBERA PRINCIPE DI SALINA TORNA AD AUGUSTA (PER SBAGLIO!)


Negli ambienti augustani è ormai arcinoto un estratto letterario dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa in cui un giovane Fabrizio Corbera, principe di Salina e protagonista de "Il Gattopardo", ricorda i suoi trascorsi ad Augusta, tessendo le lodi delle coste megaresi e arrivando a definirle "il posto più bello della Sicilia" (per vedere il testo originale vai su: http://it.wikipedia.org/wiki/Augusta_(Italia) al capitolo "Cultura").


Ma se il principe tornasse ad Augusta oggi, cosa direbbe?
Abbiamo provato ad immaginare le sue parole, per avviare una riflessione sul degrado della nostra città.

«Sei stato mai ad Augusta, tu, Corbera?»
C'ero stato da recluta ed era un paradiso; ci sono tornato qualche mese fa, l'ho trovata sporca, inquinata e male organizzata. Le industrie petrolchimiche ammorbano l'aria salubre che si respirava un tempo, cumuli di spazzatura giacciono in ogni dove, gli amministratori sono collusi con la mafia.

Dopo la mia risposta tacque; poi, con voce irritata: «E in quel golfettino interno, più in su di punta Izzo, dietro la collina che sovrasta le saline, voi cappelloni siete mai andati?»

Le saline non esistono più da tempo immemore e l'acqua stagnante che ha preso il loro posto puzza di fogna e di scarichi ospedalieri. Ho tentato di fare un bagno al Faro, ma non ho trovato parcheggio: e quel golfettino che dici tu non è più accessibile: l'abusivismo selvaggio ha messo recinzioni e cancelli anche lì.
Avevo un bel ricordo di Augusta e rivedendola adesso posso soltanto esclamare: “Cu mo fici fari!”

(Liberamente riadattato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La Sirena – I Racconti)

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