martedì 15 aprile 2008

Vince Berlusconi, stravince la Lega. L'Italia boccia Veltroni.

Alla fine è andata come pochi si aspettavano. I più ottimisti pronosticavano 7 punti di distacco alla Camera e 15-20 senatori di vantaggio. I pessimisti parlavano di un testa a testa alla Camera e di un inutile pareggio al Senato. Le urne invece hanno consegnato un'ampia maggioranza a Berlusconi, con 9 punti tra le due coalizioni e 30 senatori di vantaggio. E come da prassi inizia dopo il voto l'analisi di un risultato che vede pochi vincitori e molti sconfitti.

Vince il PDL
,
che col 37,4% (38,1% al Senato) diventa il primo partito italiano. Stravince la Lega, che canalizzando il voto della protesta sociale e di diversi delusi di AN, sfonda quota 8% raddoppiando i consensi. Vince soprattutto il Cavaliere, a dispetto di chi credeva suicida la sua campagna elettorale incentrata su un realismo ai limiti del masochismo, e suicida la scelta di lasciare spazi elettorali a destra e al centro.
Perdono invece tutti gli altri, in un massacro politico che ha comunque il merito di ridurre fortemente la frammentazione, grazie anche ad una legge che ha forse mostrato potenzialità inattese. Perdono innanzitutto Veltroni e il PD. Il "sogno" (o inganno...) veltroniano nn sfonda, subendo sconfitte dal Nord produttivo al Sud del lavoro dipendente. Fermandosi a un misero 33%, che è poco più di quanto preso da DS e Margherita insieme nel 2006. La rimonta non c'è stata, e bravo è stato il leader democratico ad ammettere senza indugi la sconfitta e ad aprire così un nuovo modo di rapportarsi all'avversario. A lui vanno l'onore delle armi e parte importante del merito di aver spinto l'Italia verso una nuova maturità politica.
Perdono, straperdono, scompaiono dal Parlamento i "comunisti", una microgalassia che doveva raccogliere l'8-10% e che invece a malapena regge la soglia del 3%, cannibalizzata dal PD e penalizzata dai due anni nel governo Prodi.
Perde La Destra, come molti prevedevano, ferma a un 2,4% che comunque non può rappresentare davvero quell'Italia di destra sociale che probabilmente ha ben altra consistenza politica oltre che numerica. Perde quindi Storace, il quale paga una "svolta" attardata e opportunista.
Infine l'UDC. Sopravvive, galleggia, vivacchia. Politicamente ha perso la sfida a Berlusconi ed ora è condannata a scomparire dal tavolo delle decisioni importanti e non potrà più porre veti e condizionamenti irritanti. Francamente non ne sentiremo la mancanza.
Comincia la terza "avventura" di Berlusconi a Palazzo Chigi: ampia maggioranza, niente veti "centristi", Parlamento con pochi gruppi. Le condizioni migliori per governare. Non ci sono più alibi: di fronte a un Paese in crisi che attende risposte serve coraggio e responsabilità. Le auguriamo buon lavoro Presidente, ma col senso critico di chi valuterà i fatti prima di emettere giudizi. Così come faranno i tanti italiani che le hanno concesso ancora una volta la loro fiducia. La ripaghi.

Stefano D'Augusta

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso finalmente l'Italia può ripartire.
Le elezioni hanno dimostrato la volontà di voltare pagina votando il Popolo della Libertà con Berlusconi presidente per il governo di questo paese. Significativo l'uscita di scena (almeno dalle camere) della sinistra estrema, una parte politica che ha bloccato l'italia con i suoi ricatti al governo prodi.
Adesso si spera che il governo del PdL con la Lega Nord e l'MpA governino questo paese e facciano le riforme necessarie per superare una crisi che persiste ormai da tempo e che gli italiani non ce la fanno piu a sostenere.
Un augurio al nuovo governo....


Frederik

Anonimo ha detto...

Buon lavoro ed in bocca al lupo al presidente Berlusconi anche da parte mia, finalmente ora si può tornare al progresso ed a rapporti migliori cn l'estero dp un periodo di grossa regressione grazie a Prodi; è davvero un dato significativo l'uscita dal Parlamento della sinistra estrema, ma sec me è un segno: finalmente anche in Italia l'ideologia comunista è caduta, con 20 anni di ritardo ma è caduta.....

Anonimo ha detto...

Era inevitabile la vittoria che ora siam qui a commentare. Piuttosto deve far riflettere, se non addirittura destare preoccupazione, il risultato della Lega Nord. Perchè con un Bossi ministro delle Riforme, un Maroni ministro degli Interni, un Tremonti compiacente, un Lombardo feudatario di Sicilia, si è destinati a giungere a quel federalismo fiscale tanto anelato da molti nordisti, ma ke farebbe la gioia pure dei molti mafiosi sudisti. E' di questo ke si dovrebbe discutere.

Anonimo ha detto...

Lo stupore di molti è stato quello del successo della lega nord ma a mio parere non c'è nulla da stupirsi, questo partito è stato l'unico ad aver dato una risposta forte alla criminalità, la gente ha preferito la sicurezza!

TrIsTaN

Anonimo ha detto...

Bravi! Forza Berlusconi!
Da persone di destra mi aspettavo qualcosa di meglio!
Ca...! Ma dove siete finiti?!