venerdì 16 gennaio 2015

ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI JAN PALACH

"Un suicida in certi casi non scende all'Inferno."


Jan Palach (Praga, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) è stato un patriota cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica del suo Paese.

Nel tardo pomeriggio del 16 gennaio 1969 Jan Palach si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, e si fermò ai piedi della scalinata del Museo Nazionale. Si cosparse il corpo di benzina e si appiccò il fuoco con un accendino per protesta contro l'occupazione sovietica e per svegliare le coscienze del suo popolo. 
Fu un sacrificio nel nome di un ideale chiamato "Libertà".
Nell'ultima lettera che lasciò, scrisse: "Poiché i nostri popoli sono sull' orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l' onore di estrarre il numero uno, è mio diritto scrivere la prima lettera e di essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l' abolizione della censura e la proibizione di Zpravy (il giornale delle forze di occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale illimitato, una nuova torcia si infiammerà". La lettera manifesto era firmata: la torcia n 1.

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